Benelli, Gilera, Moto Morini, alzi la mano chi si ricorda di questi storici marchi di motociclette italiane? Nomi di bolidi su due ruote che hanno fatto sognare intere generazioni quando la motorizzazione di massa non esisteva e ci si muoveva al massimo in bicicletta, col treno o col torpedone. Centauri per passione ma anche per necessità in quegli anni lontani quando “il bello da balera” inforcava la motocicletta e correndo faceva tremare la fidanzata aggrappata al sellino, ma anche l’epopea del motocarro, indispensabile compagno di lavoro di tanti artigiani. Poi con l’andar del tempo la motocicletta è diventata quella di Lucio Battisti e cioè “Motocicletta/dieci HP/tutta cromata/e’ tua se dici si/mi costa una vita/per niente la darei/ma ho il cuore malato/e so che guarirei…”.
Ecco, questo e tanto altro si trova raccolto in un’emozionante esposizione permanente che solo a Pesaro poteva trovare un degno luogo. Come avrete capito siamo reduci dalla visita alle Officine Benelli.
Questo è il nome assegnato al vecchio complesso edilizio, un tempo parte integrante dei 33.000 metri quadrati sui quali sorgevano gli stabilimenti della Fabbrica Motociclistica Benelli. Ma Officine Benelli è anche il nome del Progetto Culturale pensato e realizzato partendo proprio dall’unico edificio storico della blasonata fabbrica di motociclette pesaresi.
In pratica, al civico 22 di viale Mameli, in pieno centro vicino a Porta Rimini e poco distante dalla stazione ferroviaria, sorge questo antico luogo di lavoro, divenuto uno spazio espositivo di 1.000 metri quadrati sede della Mototeca Marchigiana, del Registro Storico Benelli e del Moto Club Pesaro “Tonino Benelli”.
Una lunga visita qui è fortemente consigliata.
Per alcuni è archeologia industriale, per noi il museo Benelli è un eccellente esempio del riuso di un opificio metalmeccanico che oggi conserva 150 motociclette Benelli e MotoBi, trofei di ogni epoca e motori che incantano anche chi non è appassionato alle due ruote. Poi la magia delle vecchie foto in bianco e nero dove corridori del tempo che fu trionfano sul podio e la prima motocicletta transitata a Pesaro nel 1897, un triciclo De Dion Bouton ma anche due rarissime moto Molaroni degli anni venti. Nel secondo salone, ci sono tra l’altro tutti i tipi del Leoncino, la motocicletta che segnò la rinascita del marchio Benelli dopo le rovine della seconda guerra mondiale. Camminando tra queste vecchie glorie riaffiorano alla mente pezzi di passato, come il trionfo assoluto del bolognese Leopoldo Tartarini, ça va sans dire su Benelli, al primo Motogiro d’Italia del 1953.
Più avanti le moto degli anni ruggenti di quando anche chi scrive sognava una Benelli 125 bicilindrica a 2 tempi per la quale, a 16 anni scarsi, aveva diligentemente passato l’esame per la patente “A” senza avere i soldi neanche per acquistare un motorino… Ecco, l’ultima sala dell’esposizione è dedicata proprio ai motorini che negli anni ’70 e ’80 erano alla portata di tutti e soprattutto contribuivano a turbare i sogni di tutti i quattordicenni e dei loro genitori.
INFORMAZIONI UTILI PER VISITARE IL MUSEO BENELLI
Orario : Da lunedì a sabato dalle 9 alle 12, dalle 16.30 alle 19.
Ingresso : ingresso 3 euro (libero con Card Pesaro Cult).
Note : Sono previste visite guidate per gruppi su richiesta anche la domenica.
Servizi : area per accoglienza, book-shop, sala conferenze, sala proiezione audio video.